Lo Spazio In Ascolto – Piazzale della Libertà Pesaro 20-08-2022
Bruna Gondoni e Marco Bendoni, danzatori
WunderKammer Camerata degli Ammutinati
Marta Cappetta viola,
Paolo Corrado violoncello,
Damiano Silvagni contrabbasso,
Paolo Pasciucco flauto,
Caroline Halleck sassofono,
Gianmarco Petrucci percussioni;
dirige Mattia Dattolo.
“LO SPAZIO IN ASCOLTO. La voce della scultura”, progetto pluriennale di WunderKammer Orchestra (WKO) e Archivio Loreno Sguanci, che pone l’attenzione sulle opere d’arte en plein air che arricchiscono la geografia culturale della città. Protagonista della seconda edizione è una delle sculture simbolo di Pesaro: la SFERA GRANDE di Arnaldo Pomodoro. L’idea è il dialogo tra differenti linguaggi che va a costruire una performance in cui musica, danza e scultura entrano in simbiotica interazione. Numerosi gli artisti coinvolti: sette musicisti del collettivo bolognese WunderKammer – Camerata degli Ammutinati, che opera all’interno della Divisione Progetti Sperimentali della WKO, e due danzatori della Divisione Danza WKO-ADA. Il compositore cui è stato affidato il compito di creare una partitura sulla Sfera Grande è un giovane e promettente ‘cervello in fuga’, Federico Pozzer, di cui verranno eseguite, in prima assoluta, “Dieci Istruzioni di Arnaldo Pomodoro” per elettronica e ensemble. La partitura è più simile ad uno ‘script’ o ad una sceneggiatura che ad una partitura tradizionale con le note sul pentagramma e sarà la voce dello scultore stesso a determinare i gesti degli esecutori. La parte strumentale è affidata ai giovani musicisti della WunderKammer – Camerata degli Ammutinati, un collettivo di musicisti specializzati nella musica del presente il cui scopo è diffondere la musica contemporanea, ricostituendo il compromesso legame tra compositore e pubblico, tra arte e società. La parte elettronica è realizzata dal LEMS – Laboratorio Elettronico di Musica Sperimentale del Conservatorio Rossini di Pesaro. Gli autori sono due studenti, Francesco Coen e Lorenzo Maldolesi, coordinati dal docente Nicola Casetta. Per la parte elettronica sono stati usati dei software creati da Carmine Emanuele Cella, matematico e compositore marchigiano, ricercatore e sperimentatore nei rapporti tra la matematica e la musica, docente di Musica e Tecnologia presso il CNMAT (Center for New Music and Audio Technologies) dell’Università della California a Berkeley. Completano la performance due danzatori, Bruna Gondoni e Marco Bendoni, artisti operanti a livello internazionale e anima della Divisione Danza WKO-ADA, che interagiranno con i suoni elettronici e strumentali e con la scultura stessa. Anche al pubblico è affidata una parte da protagonista: coinvolti direttamente dagli esecutori, gli spettatori avranno un ruolo attivo e creativo che determinerà ulteriormente la composizione.